Per birrifici, piante alcoliche ed etanolo

 I residui provenienti dagli impianti di etanolo, dalle distillerie e dai birrifici sono diversi nelle loro caratteristiche e quantità, ma la tecnologia utilizzata per il loro trattamento è la stessa.

 

 I DDGS ( di mais o di grano ) costituiscono gli scarti degli impianti di etanolo. il prodotto di scarto dell'industria della birra è costituito dai residui di grano dalla fermentazione dopo la bollitura e filtraggio. La fabbrica di birra produce anche altri rifiuti come i fanghi e lieviti dopo la fermentazione che possono essere processati per la produzione di biogas. La borlanda da etanolo è uguale a quella da distilleria. La caratteristica della produzione di etanolo è che la quantità dello scarto prodotto è da 5 a 10 volte superiore e il suo smaltimento  ha costi elevati.

 

 Gli scarti della produzione di alcool sono caratterizzati dalla loro rapida degradazione e quindi hanno una tendenza a ossidarsi. Ecco perché, nel caso specifico, viene utilizzata la tecnologia a due stadi e previsto un reattore di idrolisi. La diluizione dei rifiuti da parte del filtrato della massa fermentata avviene nel reattore di idrolisi, che permette di controllare il livello di acidità.

 

 Il vantaggio principale dell'impianto biogas in confronto ad altri sistemi di trattamento dei rifiuti di produzioni corrispondenti è che esso non consuma energia, ma la produce. In genere, i scarti di produzione sono sufficienti alla società  per coprire il fabbisogno delle risorse energetiche e del gas. Nel caso di costruzione di un nuovo impianto, è possibile ridurre i costi capitali, in quanto non vi è alcuna necessità di posa di gasdotti, elettrodotti, oleodotti nei campi di filtrazione. L' impianto di biogas occupa un'area molto più piccola di quella occupata dal campo di filtrazione. Grazie alla tenuta dei fermentatori, gli odori non si espandono. La qualità dei deflussi in uscita dopo un impianto di biogas viene migliorata. Il livello di COD e BOD è ridotto di 8-10 volte .